mercoledì 14 settembre 2011
Berlusconi a Lavitola: "Vi scagiono tutti"
Berlusconi a Lavitola: "Vi scagiono tutti""...sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti". Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, risponde a Valter Lavitola in un passaggio della telefonata tra i due del 24 agosto scorso, ora depositata dai pubblici ministeri di Napoli. La telefonata, resa pubblica oggi su alcuni giornali, prosegue così Lavitola: senta, io sto in Bulgaria, sto a Sofia con un telefono di qua, se intercettano pure questo è...che cazzo ne so.. Berlusconi: hai visto che avevo ragione io? dimmi Lavitola: eh, si', purtroppo si', non lo so...io ho visto pure la sua dichiarazione, che lei ha aiutato questo ragazzo e cosi' come... Berlusconi: non non non facevo riferimento, tuttavia le cose che ho successivamente letto...che non esistono quindi sono... (...) sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionero' naturalmente tutti Lavitola: e' per questo voglio di', quello tutto na'...cioe' voglio di'..questo e' parto di pura fantasia, perche' oltretutto... Berlusconi: si', io non so quali sono le vostre affermazioni tra di voi che non conosco... Lavitola: ma non credo che ci sia nessun tipo di affermazione Berlusconi: ecco, comunque, insomma io non non...quando posso aiuto, quando non posso non aiuto e quando aiuto sono contento di poter aiutare...tutto qui Lavitola: senza... senza ombra di dubbio...senta dottore. e...e...vabbe' io mo sono fuori...a sto punto... Berlusconi...e'..e resta li'...e vediamo un po'..uhm... Lavitola: dopodiche' proviamo a trovare il modo per contattarci... Berlusconi: va bene Lavitola: cerchiamo di non abbandona' a questo qua... Berlusconi: certamente...certamente...d'accordo eh? Lavitola: un bacione, dottore Berlusconi: bene, buone vacanze Lavitola: pure a lei grazie Berlusconi: ciao. Brambilla: "Berlusconi infastidito dalle richieste di denaro" - Tra i documenti resi pubblici anche la deposizione di Marinella Brambilla, segretaria di Berlusconi che rivela come il premier si mostrò "infastidito e piccato" dalle richieste di denaro avanzate da Valter Lavitola. I magistrati le chiedono se, quando fu autorizzata da Berlusconi a prelevare i soldi dalla cassa destinati ai coniugi Tarantini tramite Lavitola, il Cavaliere fosse "piccato, indifferente, soddisfatto o infastidito". La Brambilla risponde: "Ricordo che era sicuramente infastidito e piccato. Disse qualcosa tipo: 'ma è un rompiscatole'..o qualcosa del genere". Brambilla: "Lavitola parlava di foto in modo sibillino" - Alla Brambilla vengono poste domande sul fatto che Lavitola spesso nelle telefonate faceva riferimento a foto. "Devo dire - risponde - che io effettivamente ho fatto avere anche delle foto del presidente Berlusconi a Lavitola. Si tratta di due tipi di foto che conservo presso le mie segreterie di Palazzo Grazioli e di Villa San Martino di Arcore. Qui ci sono diversi pacchi di quelle foto del presidente Berlusconi già stampate, alcune con dedica generica e altre invece in bianco che il presidente di volta in volta dedica ai nominativi che noi della segreteria gli indichiamo su post it". "In una prima circostanza lasciai effettivamente foto che Lavitola mandò a ritirare in portineria di Palazzo Grazioli"., aggiunge la Brambilla. "Successivamente - prosegue - mi resi conto che Lavitola parlava per telefono di foto in modo sibillino. In questa occasione quando cioè mi resi conto che Lavitola parlava di foto in modo strano, presi tempo e riferii della conversazione al presidente Berlusconi. Dissi cioè a Berlusconi che Lavitola voleva delle 'foto' parlando di foto in modo strano, come se volesse alludere a qualcosa d'altro. Il presidente allora capì subito e mi disse di prelevare 10mila euro dalla sua cassa privata (una piccola cassaforte dove custodisce il contante) e di suddividere la somma in due buste da 5mila euro. Mi disse che si trattava di somme destinate a Tarantini e sua moglie, richieste per loro conto da Lavitola". La Brambilla aggiunge di aver consegnato le buste all'incaricato di Lavitola. "Nell'autorizzarmi a prelevare questi soldi il presidente Berlusconi mi disse che si trattava di un prestito".
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