sabato 31 dicembre 2011
venerdì 30 dicembre 2011
giovedì 29 dicembre 2011
martedì 27 dicembre 2011
lunedì 26 dicembre 2011
domenica 25 dicembre 2011
sabato 24 dicembre 2011
venerdì 23 dicembre 2011
giovedì 22 dicembre 2011
martedì 20 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
domenica 18 dicembre 2011
sabato 17 dicembre 2011
venerdì 16 dicembre 2011
giovedì 15 dicembre 2011
mercoledì 14 dicembre 2011
martedì 13 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
sabato 10 dicembre 2011
venerdì 9 dicembre 2011
giovedì 8 dicembre 2011
mercoledì 7 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
lunedì 5 dicembre 2011
domenica 4 dicembre 2011
sabato 3 dicembre 2011
venerdì 2 dicembre 2011
giovedì 1 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
martedì 29 novembre 2011
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domenica 13 novembre 2011
sabato 12 novembre 2011
venerdì 11 novembre 2011
giovedì 10 novembre 2011
mercoledì 9 novembre 2011
Diario CO-LATINO ddi San Salvador (traduzione dallo spagnolo)
Berlusconi ha annunciato le dimissioni
Da Kelly Velasquez
Roma / AFP
Le dimissioni del Primo Ministro ha annunciato
Presidente della Repubblica Italiana Silvio Berlusconi, nel mezzo
della tempesta economica che sta scuotendo
Eurozona generato il Mercoledì uno
clima di incertezza politica in Italia
e non è riuscito a calmare la diffidenza del
mercati.
Borse europee sono crollati a
Come progredisce la sessione, con
premi di rischio dei paesi periferici
mutamenti determinati e in attesa
governo in Grecia e in particolare l'Italia,
terza più grande economia europea
(UE).
Il premio per il rischio d'Italia, il differenziale
Debito italiano pagato con le obbligazioni
Riferimento-tedesco, si attesta a 555
punti, mentre gli spagnoli si
a 409 e 147 punti francesi, tutti
loro il più alto dalla creazione del
euro. La Borsa di Milano è caduto come più
del 4%.
Martedì Berlusconi ha detto che presenterà
dimettersi quando il Parlamento ha approvato
il "maxienmienda" con
riforme economiche richieste da parte dell'UE
salvare il paese da affondare.
Il capo del governo ha un mese di
adempiere la sua promessa di dimettersi come
voto misure di adeguamento necessari
l'UE non sarà più tardi il 18
Novembre al Senato e prima della fine
mese presso la Camera dei deputati, come
il calendario.
Tuttavia, i mercati hanno reagito
negativamente perché credono
L'Italia ha bisogno di implementare più urgenti
misure in modo che la tensione nel
mercati del debito alle stelle.
Le incognite dominano la scena politica
Italiano e non si sa ancora se di convocare
se elezioni anticipate o di nomina
un tecnocrate che può superare la crisi
e attuare le misure urgenti necessarie
Europa per ridurre l'enorme debito
pubblico al 120% del PIL (1,9 miliardi
euro).
"Siamo d'accordo
rapidamente le misure da
di realizzare ed inviare un segnale per calmare
speculatori ", ha esortato in un editoriale
l'influente quotidiano Il Corriere della Sera,
teme che nelle prossime settimane
diventare "un incubo" per il
Dell'economia italiana.
Alcuni esperti sono preoccupati
momento cruciale perso da intrighi
politiche e il tempo eccessivo che
avrebbe portato il paese verso l'abisso
con una pericolosa perdita di valore delle
obbligazioni, che potrebbe innescare una crisi senza
mancanza di liquidità senza precedenti, come
si è verificato in Grecia, Portogallo e Irlanda,
con dimensioni molto più piccole
Italia.
La pressione internazionale pesa
decisioni prese in Italia e nel
Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, 86 anni, ha un
responsabilità importante, in quanto è
la persona che secondo la Costituzione
può sciogliere il parlamento e chiamare
elezioni anticipate o consultare
vari gruppi politici di nominare un
nuovo capo del governo.
"Bisogna rompere i vecchi tabù"
ha detto Napolitano, che potrebbe scegliere
da un governo provvisorio, formato da
personaggi credibili, come richiesto
molti esperti e osservatori.
"L'Italia non sarà salvato da un attacco
mercati fino a quando non hanno un governo
stabile e robusto per attuare le misure
austerità e decidere con le riforme
leadership credibile ", ha detto da parte sua
Jan Radoloh, analista economico presso IHS
Global Insight.
"Dobbiamo agire subito, il paese
deve essere credibile. Ci meritiamo di finire
come la Grecia ", ha esortato Emma Marceglaglia,
Presidente della Confederazione delle
Industriales.
"La più grande domanda che viene trasmesso
L'Italia è se il paese in grado di sopportare parecchi
settimane di indecisione politica.
Misure urgenti promesso
l'Italia presso l'Unione europea è
il trasferimento di beni pubblici, il
privatizzazione delle imprese statali e
semplificazione dell'amministrazione
e una riforma della pubblica
mercato del lavoro, aumentando
molte domande dei sindacati.
Una campagna con lo sfondo
sfondo è molto difficile, per non parlare
che la polarizzazione della politica in due
fazioni quasi equamente tra centro
e al centro, aggraverebbe il clima di
incertezza.
L'Italia è dunque di fronte ad una sfida e
tutte le opzioni sono sul tavolo,
anche la formazione di una grande coalizione
con figure di tutti i settori, ma
il "fattore B", cioè Berlusconi accusato
hanno danneggiato l'immagine d'Italia
diventando così il Paese "scherzi
cattivo gusto e volgarità.
Da Kelly Velasquez
Roma / AFP
Le dimissioni del Primo Ministro ha annunciato
Presidente della Repubblica Italiana Silvio Berlusconi, nel mezzo
della tempesta economica che sta scuotendo
Eurozona generato il Mercoledì uno
clima di incertezza politica in Italia
e non è riuscito a calmare la diffidenza del
mercati.
Borse europee sono crollati a
Come progredisce la sessione, con
premi di rischio dei paesi periferici
mutamenti determinati e in attesa
governo in Grecia e in particolare l'Italia,
terza più grande economia europea
(UE).
Il premio per il rischio d'Italia, il differenziale
Debito italiano pagato con le obbligazioni
Riferimento-tedesco, si attesta a 555
punti, mentre gli spagnoli si
a 409 e 147 punti francesi, tutti
loro il più alto dalla creazione del
euro. La Borsa di Milano è caduto come più
del 4%.
Martedì Berlusconi ha detto che presenterà
dimettersi quando il Parlamento ha approvato
il "maxienmienda" con
riforme economiche richieste da parte dell'UE
salvare il paese da affondare.
Il capo del governo ha un mese di
adempiere la sua promessa di dimettersi come
voto misure di adeguamento necessari
l'UE non sarà più tardi il 18
Novembre al Senato e prima della fine
mese presso la Camera dei deputati, come
il calendario.
Tuttavia, i mercati hanno reagito
negativamente perché credono
L'Italia ha bisogno di implementare più urgenti
misure in modo che la tensione nel
mercati del debito alle stelle.
Le incognite dominano la scena politica
Italiano e non si sa ancora se di convocare
se elezioni anticipate o di nomina
un tecnocrate che può superare la crisi
e attuare le misure urgenti necessarie
Europa per ridurre l'enorme debito
pubblico al 120% del PIL (1,9 miliardi
euro).
"Siamo d'accordo
rapidamente le misure da
di realizzare ed inviare un segnale per calmare
speculatori ", ha esortato in un editoriale
l'influente quotidiano Il Corriere della Sera,
teme che nelle prossime settimane
diventare "un incubo" per il
Dell'economia italiana.
Alcuni esperti sono preoccupati
momento cruciale perso da intrighi
politiche e il tempo eccessivo che
avrebbe portato il paese verso l'abisso
con una pericolosa perdita di valore delle
obbligazioni, che potrebbe innescare una crisi senza
mancanza di liquidità senza precedenti, come
si è verificato in Grecia, Portogallo e Irlanda,
con dimensioni molto più piccole
Italia.
La pressione internazionale pesa
decisioni prese in Italia e nel
Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, 86 anni, ha un
responsabilità importante, in quanto è
la persona che secondo la Costituzione
può sciogliere il parlamento e chiamare
elezioni anticipate o consultare
vari gruppi politici di nominare un
nuovo capo del governo.
"Bisogna rompere i vecchi tabù"
ha detto Napolitano, che potrebbe scegliere
da un governo provvisorio, formato da
personaggi credibili, come richiesto
molti esperti e osservatori.
"L'Italia non sarà salvato da un attacco
mercati fino a quando non hanno un governo
stabile e robusto per attuare le misure
austerità e decidere con le riforme
leadership credibile ", ha detto da parte sua
Jan Radoloh, analista economico presso IHS
Global Insight.
"Dobbiamo agire subito, il paese
deve essere credibile. Ci meritiamo di finire
come la Grecia ", ha esortato Emma Marceglaglia,
Presidente della Confederazione delle
Industriales.
"La più grande domanda che viene trasmesso
L'Italia è se il paese in grado di sopportare parecchi
settimane di indecisione politica.
Misure urgenti promesso
l'Italia presso l'Unione europea è
il trasferimento di beni pubblici, il
privatizzazione delle imprese statali e
semplificazione dell'amministrazione
e una riforma della pubblica
mercato del lavoro, aumentando
molte domande dei sindacati.
Una campagna con lo sfondo
sfondo è molto difficile, per non parlare
che la polarizzazione della politica in due
fazioni quasi equamente tra centro
e al centro, aggraverebbe il clima di
incertezza.
L'Italia è dunque di fronte ad una sfida e
tutte le opzioni sono sul tavolo,
anche la formazione di una grande coalizione
con figure di tutti i settori, ma
il "fattore B", cioè Berlusconi accusato
hanno danneggiato l'immagine d'Italia
diventando così il Paese "scherzi
cattivo gusto e volgarità.
NOTA TRADOTTA DAL FRANCESE
L'influenza deleteria di Silvio Berlusconi
9 Novembre 2011 17:00
di Jean-Marie Le Ray -
Uno dei motivi per cui Berlusconi si aggrappa al potere con un incomprensibile duro dall'esterno è che egli coglie l'occasione per approvare leggi "ad personam", leggi che è favorevole a lui, la sua famiglia, i suoi amici o le sue società. E se in passato, altri hanno fatto per lui, ora nessuno, ma si poteva fare per lui. Quindi la sua testardaggine estrema nel voler rimanere nel business per continuare a succhiare il poco sangue che rimane vivida nel suo paese.
Ti darò alcuni esempi poco conosciuto in Francia, che ben spiegano la partecipazione nella catena senza soluzione di continuità e costanza Silvio Berlusconi di diventare il capo indiscusso d'Italia. Fino ad ora!
1. Negli anni '70, il suo primo grande progetto, quello che lo ha portato notorietà, tra cui Giorgio Bocca (giornalista italiano e fautore del consumatore) ha scritto il 11 Marzo 1976 il quotidiano La Repubblica:
"Milano è la città dove un Berlusconi, 34 anni, si sta costruendo" Milano 2 ", un progetto che costa 500 milioni di lire al giorno. Chi gli ha dato i soldi? Nessuno lo sa. Che ha dato il permesso di costruire e l'autorizzazione a deviare il traffico aereo in modo che gli aerei non passano sul quartiere? E 'ben noto, anche se ignoriamo il resto. Come è possibile che un giovane di 34 anni come Berlusconi ha il suo personale "jet" che porta i Caraibi, dove si prende la sua barca era in realtà una nave da ricerca? Ci sarebbe ancora molto curioso e molto interessato a labbra di Berlusconi la storia della sua vita:. Egli ci dice come si fa a spostare l'ago al milione o un milione a 100 miliardi "
Sì, che gli diede i soldi?
E che ha dato il permesso di costruire e l'autorizzazione a deviare il traffico aereo in modo che gli aerei non passano sul quartiere? Con un trucco grande come un ospedale ...! L'Ospedale San Raffaele, uno dei suoi amici Verzé, spretato negli anni 60 e sospeso a divinis continua a vestirsi come un prete 50 anni dopo ed è stato espulso dal tavolo del consiglio dell'ospedale di fallimento, con oltre 1, 5 miliardi di debiti accumulati con le banche è pervenuta principalmente da poco suicidato e un impero in declino caratterizzato dalla mestolo per mestolo ...!
Ecco una riproduzione di piani di volo ai piloti di atterraggio e decollo dall'Aeroporto di Linate dove la grande macchia nera la scritta "Ospedale" è ben lungi dall'essere l'ospedale, la cui costruzione non è stata completata anche a tempo, ma rappresenta l'intera area Milano 2, la città satellite costruita da Berlusconi, il cui slogan era "un oasi ai margini di Milano!"
- Nel Tempo dell'inganno universale, dire la verità uno Atto e rivoluzionario!
9 Novembre 2011 17:00
di Jean-Marie Le Ray -
Uno dei motivi per cui Berlusconi si aggrappa al potere con un incomprensibile duro dall'esterno è che egli coglie l'occasione per approvare leggi "ad personam", leggi che è favorevole a lui, la sua famiglia, i suoi amici o le sue società. E se in passato, altri hanno fatto per lui, ora nessuno, ma si poteva fare per lui. Quindi la sua testardaggine estrema nel voler rimanere nel business per continuare a succhiare il poco sangue che rimane vivida nel suo paese.
Ti darò alcuni esempi poco conosciuto in Francia, che ben spiegano la partecipazione nella catena senza soluzione di continuità e costanza Silvio Berlusconi di diventare il capo indiscusso d'Italia. Fino ad ora!
1. Negli anni '70, il suo primo grande progetto, quello che lo ha portato notorietà, tra cui Giorgio Bocca (giornalista italiano e fautore del consumatore) ha scritto il 11 Marzo 1976 il quotidiano La Repubblica:
"Milano è la città dove un Berlusconi, 34 anni, si sta costruendo" Milano 2 ", un progetto che costa 500 milioni di lire al giorno. Chi gli ha dato i soldi? Nessuno lo sa. Che ha dato il permesso di costruire e l'autorizzazione a deviare il traffico aereo in modo che gli aerei non passano sul quartiere? E 'ben noto, anche se ignoriamo il resto. Come è possibile che un giovane di 34 anni come Berlusconi ha il suo personale "jet" che porta i Caraibi, dove si prende la sua barca era in realtà una nave da ricerca? Ci sarebbe ancora molto curioso e molto interessato a labbra di Berlusconi la storia della sua vita:. Egli ci dice come si fa a spostare l'ago al milione o un milione a 100 miliardi "
Sì, che gli diede i soldi?
E che ha dato il permesso di costruire e l'autorizzazione a deviare il traffico aereo in modo che gli aerei non passano sul quartiere? Con un trucco grande come un ospedale ...! L'Ospedale San Raffaele, uno dei suoi amici Verzé, spretato negli anni 60 e sospeso a divinis continua a vestirsi come un prete 50 anni dopo ed è stato espulso dal tavolo del consiglio dell'ospedale di fallimento, con oltre 1, 5 miliardi di debiti accumulati con le banche è pervenuta principalmente da poco suicidato e un impero in declino caratterizzato dalla mestolo per mestolo ...!
Ecco una riproduzione di piani di volo ai piloti di atterraggio e decollo dall'Aeroporto di Linate dove la grande macchia nera la scritta "Ospedale" è ben lungi dall'essere l'ospedale, la cui costruzione non è stata completata anche a tempo, ma rappresenta l'intera area Milano 2, la città satellite costruita da Berlusconi, il cui slogan era "un oasi ai margini di Milano!"
- Nel Tempo dell'inganno universale, dire la verità uno Atto e rivoluzionario!
martedì 8 novembre 2011
lunedì 7 novembre 2011
"El Pais" - Traduzione dallo Spagnolo - Silvio Berlusconi CROLLA
Silvio Berlusconi crolla. L'Italia è stata per il fine settimana una voce semplice, puro intrigo alla ricerca della risposta a una domanda: "Come fedele sei tu per Il Cavaliere?". Dopo di che, la scorsa settimana, sei membri del Popolo della Libertà (PDL) firmare una lettera di divorzio rendendo pubblico e ufficiale, le ultime notizie suggeriscono che altri deputati, parlando di 20 - sarebbe disposto a lasciare il suo ex datore di lavoro nei guai. Cioè, se Berlusconi, un maestro in queste cose, non riesce a convincerli quanto vantaggioso prima che possano essere mantenuti fedeli. In effetti, il primo ministro, che ogni fine settimana di riposo nella sua casa di Milano, è questa volta nelle sale del Palazzo romano Chigi per andare capitolo chiamando i traditori. Mentre voci recenti insistito sul fatto che il premier stava facendo e di testamento politico, ha detto nel suo penultimo respiro della vita politica continua ad insistere: ". Taci Non dare alcun passo indietro."
La cosa curiosa è che con Berlusconi ancora vivo politicamente, i suoi eredi ipotetico accordo su come suddividere la veste. Un governo tecnico? Forse una consultazione? Non esistono soluzioni per il giorno dopo o la certezza che il primo ministro ha perso la maggioranza in Parlamento. Tanto che i giornali che hanno sondato i presunti membri canaglia del LDP hanno solo raccolto un bel mazzo di vaghezza. Guglielmo Picchi dice: "Il voto di fiducia? In questa domanda non ho alcun commento da fare." Il piemontese Franco Stradella riflette l'uomo a tradire:. "Berlusconi ha fatto e può fare cose straordinarie ancora di più Puoi essere il capogruppo e riunire nobile moderato, ultimo atto d'amore per la democrazia ...". Non c'è da stupirsi che, se questi sono i deputati da pugnalare Berlusconi, anche gli analisti più esperti politici il coraggio di prevedere se l'attuale primo ministro resterà alla fine della settimana o prolungare la loro agonia continuerà indefinitamente.
In una situazione così esasperante, Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è trasformato in appello per i sensi:. "L'Italia non riesce a trovare la loro strada in un clima di guerra politico Tutte le forze politiche, senza sacrificare la propria identità, deve trovare la strada della coesione. " Una chiamata alla tregua che, involontariamente, può favorire Berlusconi. Come si può sostenere un'altra questione non meno. La situazione estremamente delicata vissuta dall'economia italiana non può essere in grado di sopportare l'instabilità aggiunto di un processo politico di cambiamento. Se le elezioni anticipate sono state una scelta qualche mese fa, Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia, ha continuato a dire che la Spagna era migliore di Italia, perché Zapatero aveva preso il passo e ora non può essere così. Tanto più che, se necessario, sembra che l'opposizione sarebbe in grado di stelle in una lista elettorale spianato la situazione.
Quindi, guarda indietro a Berlusconi. Il suo ministro dell'Economia, edito da Financial Times ha chiesto il G-20 a lasciare da Lunedi per il bene dell'economia. Il presidente del Congresso, Gianfranco Fini, gli dice di andare per il loro bene: ". Se si esce, si può scegliere il suo successore" E molti, quasi tutti per il bene d'Italia. Una delle frasi che meglio riassume i danni che Berlusconi sta facendo per l'immagine d'Italia è uno dei membri ribelle, Calogero Mannino, "Nella Prima Repubblica, quando siamo andati al vertici europei, la signora Thatcher si e andò a salutare Giulio Andreotti ...". Ora, ho bisogno di aggiungere, Merkel e Sarkozy prendere in giro Berlusconi.
La cosa curiosa è che con Berlusconi ancora vivo politicamente, i suoi eredi ipotetico accordo su come suddividere la veste. Un governo tecnico? Forse una consultazione? Non esistono soluzioni per il giorno dopo o la certezza che il primo ministro ha perso la maggioranza in Parlamento. Tanto che i giornali che hanno sondato i presunti membri canaglia del LDP hanno solo raccolto un bel mazzo di vaghezza. Guglielmo Picchi dice: "Il voto di fiducia? In questa domanda non ho alcun commento da fare." Il piemontese Franco Stradella riflette l'uomo a tradire:. "Berlusconi ha fatto e può fare cose straordinarie ancora di più Puoi essere il capogruppo e riunire nobile moderato, ultimo atto d'amore per la democrazia ...". Non c'è da stupirsi che, se questi sono i deputati da pugnalare Berlusconi, anche gli analisti più esperti politici il coraggio di prevedere se l'attuale primo ministro resterà alla fine della settimana o prolungare la loro agonia continuerà indefinitamente.
In una situazione così esasperante, Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è trasformato in appello per i sensi:. "L'Italia non riesce a trovare la loro strada in un clima di guerra politico Tutte le forze politiche, senza sacrificare la propria identità, deve trovare la strada della coesione. " Una chiamata alla tregua che, involontariamente, può favorire Berlusconi. Come si può sostenere un'altra questione non meno. La situazione estremamente delicata vissuta dall'economia italiana non può essere in grado di sopportare l'instabilità aggiunto di un processo politico di cambiamento. Se le elezioni anticipate sono state una scelta qualche mese fa, Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia, ha continuato a dire che la Spagna era migliore di Italia, perché Zapatero aveva preso il passo e ora non può essere così. Tanto più che, se necessario, sembra che l'opposizione sarebbe in grado di stelle in una lista elettorale spianato la situazione.
Quindi, guarda indietro a Berlusconi. Il suo ministro dell'Economia, edito da Financial Times ha chiesto il G-20 a lasciare da Lunedi per il bene dell'economia. Il presidente del Congresso, Gianfranco Fini, gli dice di andare per il loro bene: ". Se si esce, si può scegliere il suo successore" E molti, quasi tutti per il bene d'Italia. Una delle frasi che meglio riassume i danni che Berlusconi sta facendo per l'immagine d'Italia è uno dei membri ribelle, Calogero Mannino, "Nella Prima Repubblica, quando siamo andati al vertici europei, la signora Thatcher si e andò a salutare Giulio Andreotti ...". Ora, ho bisogno di aggiungere, Merkel e Sarkozy prendere in giro Berlusconi.
domenica 6 novembre 2011
sabato 5 novembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
giovedì 3 novembre 2011
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lunedì 31 ottobre 2011
domenica 30 ottobre 2011
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martedì 25 ottobre 2011
lunedì 24 ottobre 2011
domenica 23 ottobre 2011
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venerdì 21 ottobre 2011
ABI: La famiglia del PIDOCCHIO INFARINATO
ABI: La famiglia del PIDOCCHIO INFARINATO: Il Pidocchio, la figlia Valeria, la moglie Filomena Girardi e la Alessandra
giovedì 20 ottobre 2011
mercoledì 19 ottobre 2011
martedì 18 ottobre 2011
lunedì 17 ottobre 2011
domenica 16 ottobre 2011
EL SALVADOR sotto l'acqua e MESSAGGIO del Presidente Mauricio Funes
Cortesia di Nicola Palmieri, via banda larga, e a Suoi Colleghi di Megavision canal 21
NON SEMPRE UNO PIU' UNO FA DUE
Dieci anni sono trascorsi da quando, lo stronzo cagato a forza, con una delle sue trovate, decide di mettere in piedi una impresa (neikos) per costruire siti web. Come sede legale usa l'indirizzo di suo padre (ex dipendente del mattatoio comunale di Benevento) e una manata di disoccupati. Iniziano il lavoro ma ... hanno bisogno di clienti piu' o meno noti. Arriva in aiuto un "integerrimo" funzionario del ministero delle finanze (U.T.F) che convince una ditta di liquori, con stabilimento a Benevento e sede legale in Roma, ad affidare lavori alla nuova del nostro "stronzo".
Non mi sono permesso di fare nessun nome: i responsabili e conoscenti pari loro, sanno di chi sto parlando.
Ciao, ciao !!!
Non mi sono permesso di fare nessun nome: i responsabili e conoscenti pari loro, sanno di chi sto parlando.
Ciao, ciao !!!
sabato 15 ottobre 2011
IN DIRETTA DA "El Salvador"
cortesia di Nicola Palmieri e i Suoi colleghi di canale 21 del Gruppo Megavision
venerdì 14 ottobre 2011
ITALIA MUOVITI
Il Brasile ha espulso l'assassino Cesare Battisti
ALZA LA TESTA ..... ITALIA
Nicola Palmieri
ALZA LA TESTA ..... ITALIA
Nicola Palmieri
giovedì 13 ottobre 2011
mercoledì 12 ottobre 2011
L'IMBROGLIO DELL'11 settembre
RomaItalia
Imposimato denuncia gli Usa all'Aja: "Sapevano dell'11 settembre"
Lunedì, 10 ottobre 2011 - 11:19:48
Forum/ "Gli Usa sapevano dell'11 settembre". Credi a questa ipotesi?
di Raffaele Gambari
Un avvocato italiano, l’ex giudice istruttore Ferdinando Imposimato, sta preparando una denuncia al Tribunale internazionale penale dell’Aja perché, a suo dire, pur sapendo che era in preparazione l’attentato alle Twin Towers la Cia non fece nulla per fermarlo. Oltretutto, secondo il presidente onorario aggiunto della suprema Corte di Cassazione, che a suo tempo indagò sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, che ora assiste la famiglia come avvocato, titolare dell’inchiesta sull’attentato al papa in piazza San Pietro e già presidente della commissione parlamentare antimafia, le Twin Towers crollarono non soltanto per l’impatto dei due aerei dirottati dai terroristi di Bin Laden. I periti esperti della Nist, un’agenzia federale di sicurezza degli Usa, che hanno svolto un'indagine sull’attentato, ‘’sanno che in quei due grattacieli erano stati collocati degli ordigni, così come in un terzo palazzo adiacente alle Torri Gemelle, la torre numero 7, che crollò su se stessa, come si vede in alcune riprese televisive, senza che in questa ci fosse un impatto con un aereo, come avvenne nelle altre due”.
L’ipotesi di reato che Imposimato, come rivela il magistrato ad Affaritaliani, ha intenzione di formulare “insieme con altri studiosi ed esperti nell’adire presso la Corte penale internazionale dell’Aja, attraverso il procuratore della Corte stessa, è di concorso nelle stragi che l’11 settembre del 2001 causarono 3.000 morti alle Torri Gemelle più altri decessi nell’attacco al Pentagono”.
Di questa storia di presunte commistioni tra servizi segreti statunitensi e Bin Laden, c’è una vasta letteratura internazionale. Fantapolitica o realtà? Di certo, come ha detto qualche giorno fa Imposimato parlando con alcuni giornalisti a Latina, a margine del quarto convegno nazionale dei giudici scrittori, dell’attentato alle Torri Gemelle se ne é discusso nell’incontro di “Toronto Hearings”, un tribunale internazionale indipendente, una sorta di Tribunale Russel, che si è riunito dall’8 al 12 settembre scorsi a Toronto, in Canada, composto da giudici internazionali, che ha ascoltato 17 testimoni. A quell’incontro Imposimato c’era. Da qui la sua intenzione di ricorrere al Tribunale penale internazionale dell’Aja, lo stesso che ha arrestato e mandato sotto processo per genocidio gli autori dei massacri nella guerra di pulizia etnica in quei paesi sorti in seguito al crollo dell’ex Jugoslavia.
Imposimato, perché intende rivolgersi al Tribunale penale internazionale dell’Aja?
“Perché diversi esponenti di vertice della Cia pur sapendo della presenza di terroristi nel territorio Usa fin dal gennaio 2001 provenienti dall’Arabia Saudita e considerarti come sospetti terroristi e pur sapendo che essi erano arrivati a Los Angeles dal 15 gennaio 2001 per addestrarsi sugli aerei da usare come missili contro edifici americani, non informarono l’Fbi, che è l’unico organismo competente a contrastare il terrorismo in territorio americano, in tal modo lasciando che gli attentati avvenissero eseguiti l’11 settembre 2001”.
Chi porterebbe come imputati e come testimoni in questo processo?
“Chiederò di ascoltare gli scienziati e i testimoni che sono stati sentiti nella Ryarson University di Toronto lo scorso settembre, che hanno dimostrato come nelle cosiddette Torri Gemelle e nella terza torre, la numero 7, siano state inserite dolosamente bombe e ordigni incendiari ed altri elementi idonei ad accelerarne il crollo. Ritengo che non aver impedito il verificarsi dell’attacco da parte di chi aveva il dovere di impedirlo, sia una gravissima colpa”.
Imposimato denuncia gli Usa all'Aja: "Sapevano dell'11 settembre"
Lunedì, 10 ottobre 2011 - 11:19:48
Forum/ "Gli Usa sapevano dell'11 settembre". Credi a questa ipotesi?
di Raffaele Gambari
Un avvocato italiano, l’ex giudice istruttore Ferdinando Imposimato, sta preparando una denuncia al Tribunale internazionale penale dell’Aja perché, a suo dire, pur sapendo che era in preparazione l’attentato alle Twin Towers la Cia non fece nulla per fermarlo. Oltretutto, secondo il presidente onorario aggiunto della suprema Corte di Cassazione, che a suo tempo indagò sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, che ora assiste la famiglia come avvocato, titolare dell’inchiesta sull’attentato al papa in piazza San Pietro e già presidente della commissione parlamentare antimafia, le Twin Towers crollarono non soltanto per l’impatto dei due aerei dirottati dai terroristi di Bin Laden. I periti esperti della Nist, un’agenzia federale di sicurezza degli Usa, che hanno svolto un'indagine sull’attentato, ‘’sanno che in quei due grattacieli erano stati collocati degli ordigni, così come in un terzo palazzo adiacente alle Torri Gemelle, la torre numero 7, che crollò su se stessa, come si vede in alcune riprese televisive, senza che in questa ci fosse un impatto con un aereo, come avvenne nelle altre due”.
L’ipotesi di reato che Imposimato, come rivela il magistrato ad Affaritaliani, ha intenzione di formulare “insieme con altri studiosi ed esperti nell’adire presso la Corte penale internazionale dell’Aja, attraverso il procuratore della Corte stessa, è di concorso nelle stragi che l’11 settembre del 2001 causarono 3.000 morti alle Torri Gemelle più altri decessi nell’attacco al Pentagono”.
Di questa storia di presunte commistioni tra servizi segreti statunitensi e Bin Laden, c’è una vasta letteratura internazionale. Fantapolitica o realtà? Di certo, come ha detto qualche giorno fa Imposimato parlando con alcuni giornalisti a Latina, a margine del quarto convegno nazionale dei giudici scrittori, dell’attentato alle Torri Gemelle se ne é discusso nell’incontro di “Toronto Hearings”, un tribunale internazionale indipendente, una sorta di Tribunale Russel, che si è riunito dall’8 al 12 settembre scorsi a Toronto, in Canada, composto da giudici internazionali, che ha ascoltato 17 testimoni. A quell’incontro Imposimato c’era. Da qui la sua intenzione di ricorrere al Tribunale penale internazionale dell’Aja, lo stesso che ha arrestato e mandato sotto processo per genocidio gli autori dei massacri nella guerra di pulizia etnica in quei paesi sorti in seguito al crollo dell’ex Jugoslavia.
Imposimato, perché intende rivolgersi al Tribunale penale internazionale dell’Aja?
“Perché diversi esponenti di vertice della Cia pur sapendo della presenza di terroristi nel territorio Usa fin dal gennaio 2001 provenienti dall’Arabia Saudita e considerarti come sospetti terroristi e pur sapendo che essi erano arrivati a Los Angeles dal 15 gennaio 2001 per addestrarsi sugli aerei da usare come missili contro edifici americani, non informarono l’Fbi, che è l’unico organismo competente a contrastare il terrorismo in territorio americano, in tal modo lasciando che gli attentati avvenissero eseguiti l’11 settembre 2001”.
Chi porterebbe come imputati e come testimoni in questo processo?
“Chiederò di ascoltare gli scienziati e i testimoni che sono stati sentiti nella Ryarson University di Toronto lo scorso settembre, che hanno dimostrato come nelle cosiddette Torri Gemelle e nella terza torre, la numero 7, siano state inserite dolosamente bombe e ordigni incendiari ed altri elementi idonei ad accelerarne il crollo. Ritengo che non aver impedito il verificarsi dell’attacco da parte di chi aveva il dovere di impedirlo, sia una gravissima colpa”.
martedì 11 ottobre 2011
lunedì 10 ottobre 2011
domenica 9 ottobre 2011
sabato 8 ottobre 2011
NUOVO AMBASCIATORE d'ITALIA ne EL SALVADOR
Sua Eccellenza Dott.ssa Tosca Barucco in compagnia del Presidente Salvadoregno Mauricio Funes
LETTERA di SALUTO ai Cittadini Italiani e al Popolo Salvadoregno
Desidero rivolgere a tutti gli amici salvadoregni, agli italiani residenti nella Circoscrizione Consolare di questa Ambasciata, ai loro figli e discendenti , il saluto più cordiale ed affettuoso e gli auguri più fervidi di prosperità e benessere.
Fin dai primi anni dell’Italia Unita vi è stata una Rappresentanza diplomatica in questa Nazione centroamericana, segno tangibile dell’interesse della nuova Italia per El Salvador, per le sue potenzialità, per il suo ruolo nella Regione.
A distanza di centocinquanta anni tali ragioni lungi dall’essersi affievolite, si sono rafforzate. L’ Italia guarda con grande simpatia ed ottimismo al cammino percorso negli ultimi anni ed alle grandi opportunità che questo Paese può offrire.
L’amicizia italo-salvadoregna, suggellata da sangue comune, da tanta fraterna umanità, da solide comuni radici culturali, è profondamente radicata.
Occorre lavorare per rafforzarla sempre di più. L’Italia ha fiducia ne El Salvador, nelle sue capacità di coniugare sviluppo e giustizia sociale, democrazia, ordine, progresso, prospettive per tutti i suoi figli.
Tosca Barucco
Ambasciatore d’Italia
LETTERA di SALUTO ai Cittadini Italiani e al Popolo Salvadoregno
Desidero rivolgere a tutti gli amici salvadoregni, agli italiani residenti nella Circoscrizione Consolare di questa Ambasciata, ai loro figli e discendenti , il saluto più cordiale ed affettuoso e gli auguri più fervidi di prosperità e benessere.
Fin dai primi anni dell’Italia Unita vi è stata una Rappresentanza diplomatica in questa Nazione centroamericana, segno tangibile dell’interesse della nuova Italia per El Salvador, per le sue potenzialità, per il suo ruolo nella Regione.
A distanza di centocinquanta anni tali ragioni lungi dall’essersi affievolite, si sono rafforzate. L’ Italia guarda con grande simpatia ed ottimismo al cammino percorso negli ultimi anni ed alle grandi opportunità che questo Paese può offrire.
L’amicizia italo-salvadoregna, suggellata da sangue comune, da tanta fraterna umanità, da solide comuni radici culturali, è profondamente radicata.
Occorre lavorare per rafforzarla sempre di più. L’Italia ha fiducia ne El Salvador, nelle sue capacità di coniugare sviluppo e giustizia sociale, democrazia, ordine, progresso, prospettive per tutti i suoi figli.
Tosca Barucco
Ambasciatore d’Italia
Tratto da "Realta' Sannita"
Silvio Berlusconi: 8 – Giacomo Casanova: 6
Vanterie maschili e antiche memorie
Giacomo Casanova di Seingalt, veneziano. Un nome magico, che evoca in tutto il mondo il simbolo dell’uomo
forte, virile, conquistatore irriducibile. Da lui è iniziata quella lunga storia, con la “s” minuscola, che ha convinto tutte
le donne del mondo – o quasi – a condividere l’idea americana, espressa nel concetto “Italians do it better” (“Gli
Italiani lo fanno meglio”).
Uomo dalle mille risorse è stato viaggiatore curioso, giocatore abituale, abile uomo d’affari, intellettuale non
disprezzabile, che ha avuto l’occasione di conversare con Voltaire, Rousseau e Mozart, un VIP (very important person)
del Settecento, che ha incontrato i maggiori sovrani del tempo. Ma è stato soprattutto un poeta e letterato, che ci ha
lasciato il racconto della sua vita avventurosa. L’opera, naturalmente intitolata “Histoire de ma vie”, venne scritta in
francese, la lingua cioè che all’epoca poteva essere considerata come quella in grado di raggiungere il maggior numero
di lettori. Solo nel 1964 una traduzione in italiano della Casa Editrice Mondadori ha reso disponibile al grande pubblico
la “Histoire”. Sono sette volumi di un certo peso e la parte dedicata alle conquiste amorose del Casanova non è certo
quella più importante.
Al riguardo, comunque, il gran seduttore veneziano è molto preciso e ci racconta successi (tanti) e bocconi
amari (pochi) con sufficiente schiettezza. Ci dice, per esempio, che il massimo dei “rapporti completi” possibili è stato,
per lui giovane e vigoroso, di sei in un arco di diverse ore, intervallate da pasti, conversazioni, abluzioni, e così via. Già
al compimento del sesto rapporto, come gli capita con “M.M.”, infatti, “il tuorlo dell’ultimo uovo è rosso”. Casanova
ha 28 anni a quel tempo.
Passano i tempi. Forse la salute migliora, forse gli stimoli chimici sono più efficienti, o forse c’è solamente il
gusto di stupire, il desiderio di primeggiare in tutto. Certo è che, da intercettazioni telefoniche comunque venute alla
luce, veniamo a sapere che il nostro primo ministro ha del tutto stracciato Giacomo Casanova. Lui, il Cavaliere, che
di anni ne ha qualcuno in più del celebre veneziano, se ne è fatte ben “otto” di giovani donne su undici che facevano
la fila davanti alla sua camera. Che dire? C’è da restare sgomenti! Con che animo ci presenteremo alle nostre mogli o
compagne o fidanzate, quando già una semplice “ripetizione” ci sembra un ostacolo insormontabile?
D’altra parte, ce lo dovevamo aspettare, prima o poi. Già eravamo consapevoli che Lui fosse il migliore
statista italiano degli ultimi centocinquanta anni; sapevamo pure che da giovane era un fortissimo “centravanti di
sfondamento” nella sua squadra di calcio (e immaginiamo lo scorno dei difensori avversari alti 1 e 80 o 1 e 90!!); è
notorio che le vittorie del Milan sono dovute ai Suoi preziosi consigli dati ad Ancelotti e compagnia, finanche sugli
schemi dei calci di punizione; per non parlare dell’imprenditore! Cosa rimaneva? Solo l’ufficialità che anche nel
numero di “quelle prestazioni” Lui fosse il primo!
Caro Casanova, ogni record prima o poi è destinato ad essere superato. Anche se solo “col pensiero”!
Luigi Palmieri
Vanterie maschili e antiche memorie
Giacomo Casanova di Seingalt, veneziano. Un nome magico, che evoca in tutto il mondo il simbolo dell’uomo
forte, virile, conquistatore irriducibile. Da lui è iniziata quella lunga storia, con la “s” minuscola, che ha convinto tutte
le donne del mondo – o quasi – a condividere l’idea americana, espressa nel concetto “Italians do it better” (“Gli
Italiani lo fanno meglio”).
Uomo dalle mille risorse è stato viaggiatore curioso, giocatore abituale, abile uomo d’affari, intellettuale non
disprezzabile, che ha avuto l’occasione di conversare con Voltaire, Rousseau e Mozart, un VIP (very important person)
del Settecento, che ha incontrato i maggiori sovrani del tempo. Ma è stato soprattutto un poeta e letterato, che ci ha
lasciato il racconto della sua vita avventurosa. L’opera, naturalmente intitolata “Histoire de ma vie”, venne scritta in
francese, la lingua cioè che all’epoca poteva essere considerata come quella in grado di raggiungere il maggior numero
di lettori. Solo nel 1964 una traduzione in italiano della Casa Editrice Mondadori ha reso disponibile al grande pubblico
la “Histoire”. Sono sette volumi di un certo peso e la parte dedicata alle conquiste amorose del Casanova non è certo
quella più importante.
Al riguardo, comunque, il gran seduttore veneziano è molto preciso e ci racconta successi (tanti) e bocconi
amari (pochi) con sufficiente schiettezza. Ci dice, per esempio, che il massimo dei “rapporti completi” possibili è stato,
per lui giovane e vigoroso, di sei in un arco di diverse ore, intervallate da pasti, conversazioni, abluzioni, e così via. Già
al compimento del sesto rapporto, come gli capita con “M.M.”, infatti, “il tuorlo dell’ultimo uovo è rosso”. Casanova
ha 28 anni a quel tempo.
Passano i tempi. Forse la salute migliora, forse gli stimoli chimici sono più efficienti, o forse c’è solamente il
gusto di stupire, il desiderio di primeggiare in tutto. Certo è che, da intercettazioni telefoniche comunque venute alla
luce, veniamo a sapere che il nostro primo ministro ha del tutto stracciato Giacomo Casanova. Lui, il Cavaliere, che
di anni ne ha qualcuno in più del celebre veneziano, se ne è fatte ben “otto” di giovani donne su undici che facevano
la fila davanti alla sua camera. Che dire? C’è da restare sgomenti! Con che animo ci presenteremo alle nostre mogli o
compagne o fidanzate, quando già una semplice “ripetizione” ci sembra un ostacolo insormontabile?
D’altra parte, ce lo dovevamo aspettare, prima o poi. Già eravamo consapevoli che Lui fosse il migliore
statista italiano degli ultimi centocinquanta anni; sapevamo pure che da giovane era un fortissimo “centravanti di
sfondamento” nella sua squadra di calcio (e immaginiamo lo scorno dei difensori avversari alti 1 e 80 o 1 e 90!!); è
notorio che le vittorie del Milan sono dovute ai Suoi preziosi consigli dati ad Ancelotti e compagnia, finanche sugli
schemi dei calci di punizione; per non parlare dell’imprenditore! Cosa rimaneva? Solo l’ufficialità che anche nel
numero di “quelle prestazioni” Lui fosse il primo!
Caro Casanova, ogni record prima o poi è destinato ad essere superato. Anche se solo “col pensiero”!
Luigi Palmieri
Tratto da "Realta' Sannita
Molte bugie che non aiutano
Forze dell’ordine: un lavoro difficile
Questo caldo mese di agosto ha portato all’attenzione dei cittadini europei non solo gli scottanti temi della
speculazione finanziaria internazionale, ma anche quelli dei comportamenti delle forze dell’ordine in Inghilterra. La
polizia inglese ha potuto ristabilire l’ordine in diverse città, compresa la capitale, solo dopo alcune giornate “nere”,
che hanno anche causato perdite tra i civili, oltre a numerosi feriti e contusi tra entrambe le parti.
Quasi come da copione internazionale – purtroppo! – le autorità britanniche, preposte ai vertici delle forze
di polizia, hanno cercato, fin da subito, la via più difficile: quella della “copertura” dei ragazzi in divisa, anche a costo
della menzogna. Il civile ucciso dai “bobbies”, che poi ha scatenato la reazione esagerata dei cittadini, è stato descritto
come armato e pericoloso. Situazione, poi, rivelatasi non vera nel giro di pochi giorni, dopo accertamenti indipendenti
compiuti dalla stampa e da altre istituzioni dello Stato. Perché si tende sempre a mentire? Perché si cerca di coprire ad
ogni costo l’errore commesso, anche ricorrendo a ricostruzioni spesso ardite ai limiti della fantasia?
E’ facile pensare che lo si faccia per spirito di corpo. Non si vuole danneggiare il collega che ha sbagliato. “Tiene
famiglia”, come si usa dire. “Poteva capitare anche a noi”, si pensa. “E’ umano cercare di sottrarsi alle conseguenze”, si
chiosa con stolta comprensione.
E il morto? Quello “non tiene famiglia”? E se il poliziotto non giustamente addestrato avesse ucciso uno dei
nostri cari?
Sarà anche “umano” cercare di giustificarsi, ma una istituzione – per la sua stessa natura impersonale – non
può e non deve ripercorrere le stesse debolezze del singolo individuo. Anzi, è proprio da questa sua “terzietà” che
ricava il proprio prestigio e la riconosciuta autorevolezza. Chi ha sbagliato, ed è quasi elementare doverlo ribadire,
deve rispondere sempre e comunque delle proprie azioni, in una società civile che vuole essere definita così. Ricorrere
a giustificazioni, a volte anche puerili, serve solo a gettare un’ombra sulla gran parte degli addetti alla sicurezza che
fanno con professionalità il loro lavoro.
Abbiamo tutti negli occhi le immagini dei frequenti disordini metropolitani, che capitano in ogni paese libero
del mondo. E spesso quelle immagini sono associate a quelle di poliziotti che, avendo perso ogni freno inibitore, si
accaniscono a manganellare senza pietà gente a terra, ormai inerme.
E tutti abbiamo negli occhi le immagini di pericolosi boss della malavita che, dopo la cattura, vengono
fatti salire nelle auto della polizia. Una mano premurosa del poliziotto di turno si occupa di abbassare la testa
del delinquente per non farla urtare contro l’auto. Si dovesse fare “una ciacca” (“bernoccolo” per i leghisti!) quel
galantuomo. Che figura farebbero i poliziotti!
Ecco, ci sembrerebbe giusto una “par condicio”. Se non si deve “ciaccare” il boss di Forcella, anche l’inerme
manifestante, ormai a terra e con le mani alzate, andrebbe risparmiato.
Pasolini, negli anni della contestazione giovanile del Sessantotto/Sessantanove, in un famoso articolo
sul “Corriere della sera”, disse che lui stava con i poliziotti, figli del proletariato, e non con gli studenti universitari,
quasi tutti “figli di papà”. Io, al contrario, credo che il cittadino non debba “fare il tifo” per nessuno, meno che mai per
una istituzione fondamentale come le forze di sicurezza. Deve solo aspettarsi che l’istituzione svolga il proprio ruolo
secondo giustizia ed equità. Ed ovviamente con la necessaria preparazione specifica professionale!
Luigi Palmieri
Forze dell’ordine: un lavoro difficile
Questo caldo mese di agosto ha portato all’attenzione dei cittadini europei non solo gli scottanti temi della
speculazione finanziaria internazionale, ma anche quelli dei comportamenti delle forze dell’ordine in Inghilterra. La
polizia inglese ha potuto ristabilire l’ordine in diverse città, compresa la capitale, solo dopo alcune giornate “nere”,
che hanno anche causato perdite tra i civili, oltre a numerosi feriti e contusi tra entrambe le parti.
Quasi come da copione internazionale – purtroppo! – le autorità britanniche, preposte ai vertici delle forze
di polizia, hanno cercato, fin da subito, la via più difficile: quella della “copertura” dei ragazzi in divisa, anche a costo
della menzogna. Il civile ucciso dai “bobbies”, che poi ha scatenato la reazione esagerata dei cittadini, è stato descritto
come armato e pericoloso. Situazione, poi, rivelatasi non vera nel giro di pochi giorni, dopo accertamenti indipendenti
compiuti dalla stampa e da altre istituzioni dello Stato. Perché si tende sempre a mentire? Perché si cerca di coprire ad
ogni costo l’errore commesso, anche ricorrendo a ricostruzioni spesso ardite ai limiti della fantasia?
E’ facile pensare che lo si faccia per spirito di corpo. Non si vuole danneggiare il collega che ha sbagliato. “Tiene
famiglia”, come si usa dire. “Poteva capitare anche a noi”, si pensa. “E’ umano cercare di sottrarsi alle conseguenze”, si
chiosa con stolta comprensione.
E il morto? Quello “non tiene famiglia”? E se il poliziotto non giustamente addestrato avesse ucciso uno dei
nostri cari?
Sarà anche “umano” cercare di giustificarsi, ma una istituzione – per la sua stessa natura impersonale – non
può e non deve ripercorrere le stesse debolezze del singolo individuo. Anzi, è proprio da questa sua “terzietà” che
ricava il proprio prestigio e la riconosciuta autorevolezza. Chi ha sbagliato, ed è quasi elementare doverlo ribadire,
deve rispondere sempre e comunque delle proprie azioni, in una società civile che vuole essere definita così. Ricorrere
a giustificazioni, a volte anche puerili, serve solo a gettare un’ombra sulla gran parte degli addetti alla sicurezza che
fanno con professionalità il loro lavoro.
Abbiamo tutti negli occhi le immagini dei frequenti disordini metropolitani, che capitano in ogni paese libero
del mondo. E spesso quelle immagini sono associate a quelle di poliziotti che, avendo perso ogni freno inibitore, si
accaniscono a manganellare senza pietà gente a terra, ormai inerme.
E tutti abbiamo negli occhi le immagini di pericolosi boss della malavita che, dopo la cattura, vengono
fatti salire nelle auto della polizia. Una mano premurosa del poliziotto di turno si occupa di abbassare la testa
del delinquente per non farla urtare contro l’auto. Si dovesse fare “una ciacca” (“bernoccolo” per i leghisti!) quel
galantuomo. Che figura farebbero i poliziotti!
Ecco, ci sembrerebbe giusto una “par condicio”. Se non si deve “ciaccare” il boss di Forcella, anche l’inerme
manifestante, ormai a terra e con le mani alzate, andrebbe risparmiato.
Pasolini, negli anni della contestazione giovanile del Sessantotto/Sessantanove, in un famoso articolo
sul “Corriere della sera”, disse che lui stava con i poliziotti, figli del proletariato, e non con gli studenti universitari,
quasi tutti “figli di papà”. Io, al contrario, credo che il cittadino non debba “fare il tifo” per nessuno, meno che mai per
una istituzione fondamentale come le forze di sicurezza. Deve solo aspettarsi che l’istituzione svolga il proprio ruolo
secondo giustizia ed equità. Ed ovviamente con la necessaria preparazione specifica professionale!
Luigi Palmieri
venerdì 7 ottobre 2011
giovedì 6 ottobre 2011
mercoledì 5 ottobre 2011
martedì 4 ottobre 2011
lunedì 3 ottobre 2011
domenica 2 ottobre 2011
sabato 1 ottobre 2011
venerdì 30 settembre 2011
EN RECUERDO Y MEMORIA de Don Raul CASTILLO
DESCANSA EN PAZ MI AMIGO QUERIDO volado al Cielo en un silencio mas fuerte de un trueno y relampago
giovedì 29 settembre 2011
mercoledì 28 settembre 2011
martedì 27 settembre 2011
lunedì 26 settembre 2011
domenica 25 settembre 2011
sabato 24 settembre 2011
venerdì 23 settembre 2011
mercoledì 21 settembre 2011
martedì 20 settembre 2011
lunedì 19 settembre 2011
domenica 18 settembre 2011
sabato 17 settembre 2011
Intercettazioni : Tutte le ragazze sull'aereo presidenziale
Intercettazioni : Tutte le ragazze sull'aereo presidenzialeDai festini con le escort ai viaggi sull'aereo presidenziale. Si parla di questo e molto altro in alcune delle intercettazioni presenti negli atti giudiziari dell'inchiesta barese sulle escort depositati giovedì 15. Un'inchiesta che vede indagate otto persone tra cui Gianpaolo Tarantini. L'imprenditore pugliese è indagato per induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le donne, secondo gli inquirenti, erano il modo con cui Gianpaolo Tarantini cercava di stabilire con il premier un "rapporto cameratesco" per fare affari. In particolare, voleva farne con Finmeccanica e con la Protezione civile guidata all'epoca da Guido Bertolaso. Le intercettazioni In viaggio sull'aereo presidenziale - Dice il premier a Tarantini: "Devo purtroppo partire per Milano, perché mi è successo un guaio su là devo essere domani mattina prestissimo e poi l'aereo c'è solo stasera, quindi purtroppo ho cambiato tutti i programmi e parto per Milano. Se tu credi di poter arrivare qui adesso e che vi offro che so un gelato". "In questo frangente - annota la Guardia di finanza - Tarantini dimostrava di saper trarre il massimo vantaggio anche dalle situazioni apparentemente a lui sfavorevoli". Dice Tarantini al telefono al premier: "sennò veniamo insieme a lei a Milano (ride)". Rivolgendosi alla escort Marysthell e ad altre donne propone: "Andiamo a Milano, vi va? Con l'aereo con lui". Le sue interlocutrici rispondono di sì e Gianpi comunica al Presidente, "va bene, se ci dà mezz'ora, il tempo di fare la valigia, veniamo". Il gruppo giunge effettivamente "con l'aereo presidenziale a Milano" ma - annotano gli investigatori - salta la possibilità di "passare la serata con il presidente Berlusconi". Quindi, Tarantini trascorre la notte in un hotel milanese occupando una camera assieme a Maria Esther Garcia Polanco. In un'altra occasione, al telefono con la Polanco, il premier dice: "Vedi Marystell, io a tempo perso faccio il primo ministro". Silvio Berlusconi lo dice al telefono a Marystell Polanco, una delle ragazze che frequentavano le residenze del premier. Berlusconi: "Avevo la fila fuori dalla porta" - "Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera...erano in undici...io me ne son fatte solo otto perché non potevo fare di più...non si può arrivare a tutto...". E' quanto dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Gianpaolo Tarantini il primo dell'anno del 2009, parlando della serata precedente. La telefonata è contenuta negli atti dell'inchiesta sulle escort. A chiamare è Gianpi, che racconta il capodanno passato con Belen Rodriguez, Claudia Galanti e Manuela Arcuri. I due si scambiano gli auguri e poi iniziano a parlare di Belen. Rossella e Del Noce come "esche" - Il premier Silvio Berlusconi utilizzò Carlo Rossella e Fabrizio Del Noce "per fornire alle ragazze lo stimolo a partecipare" alla cena del 23 settembre 2008 a Palazzo Grazioli. E' quanto è scritto negli atti giudiziari dell'inchiesta barese sulle escort depositati giovedì 15. "Che cosa dici - afferma al telefono Berlusconi parlando con Gianpaolo Tarantini - se chiamiamo anche Rossella che c'ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava?", "magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce, il direttore della fiction della Rete Uno della Rai?", "così le ragazze sentono che c'è qualcuno che ha il potere di farle lavorare". Berlusconi: "Non pigliamole alte" - In un'altra intercettazione riportata negli atti dell'inchiesta di Bari, Berlusconi chiede a Tarantini: "Per favore, non pigliamole alte", parlando delle ragazze che devono essere invitate nelle sue residenze. La telefonata è del 5 ottobre 2010. E' il premier che chiama Gianpi, che poco prima l'aveva contattato senza ottenere risposta. Tarantini, scrive la Gdf, "lo incalzava prospettandogli la possibilità di organizzare un incontro con Manuela Arcuri per il mercoledì successivo riuscendo ad ottenere l'invito a trascorrere la serata insieme e a portare con se alcune ragazze, ma rimandando ad altra serata l'incontro con l'attrice romana". Berlusconi a quel punto dice: "Se tu hai una ragazza da portare, due ragazze, tre ragazze da portare..." T: sì...sì...sì... B: per favore, non pigliamole alte come fa questo qui di Milano, perché....noi non siamo alti...devono essere tutte come la Graziana (Capone, ndr) T: va bene, io ne porto un paio, due o tre ne porto.
venerdì 16 settembre 2011
giovedì 15 settembre 2011
Sabina Began, la favorita del premier Berlusconi
Sabina Began, la favorita del premier Berlusconihttp://www.ilfattoquotidiano.it/ Lei, "l'ape regina" Sabina Began, è la favorita del premier Silvio Berlusconi. Risulta anche lei tra gli otto indagati dalla procura di Bari nell'inchiesta sul giro di escort che Giampaolo Tarantini, imprenditore pugliese, avrebbe portato nelle residenze del presidente del Consiglio negli anni dal 2008 al 2009. La Began è stata protagonista del gossip estivo per via di una relazione con Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, storia tra i due poi terminata con una denuncia per stalking nei confronti del parlamentare futurista. Began è anche colei che in un'intervista a Sky dichiarò: "Sono io il Bunga Bunga", in riferimento alle feste hot organizzate ad Arcore. Ecco alcune immagini esclusive recenti che ritraggono la Began uscire da Palazzo Grazioli. Immagini di David Perluigi e Paolo Dimalio
mercoledì 14 settembre 2011
Berlusconi a Lavitola: "Vi scagiono tutti"
Berlusconi a Lavitola: "Vi scagiono tutti""...sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti". Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, risponde a Valter Lavitola in un passaggio della telefonata tra i due del 24 agosto scorso, ora depositata dai pubblici ministeri di Napoli. La telefonata, resa pubblica oggi su alcuni giornali, prosegue così Lavitola: senta, io sto in Bulgaria, sto a Sofia con un telefono di qua, se intercettano pure questo è...che cazzo ne so.. Berlusconi: hai visto che avevo ragione io? dimmi Lavitola: eh, si', purtroppo si', non lo so...io ho visto pure la sua dichiarazione, che lei ha aiutato questo ragazzo e cosi' come... Berlusconi: non non non facevo riferimento, tuttavia le cose che ho successivamente letto...che non esistono quindi sono... (...) sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionero' naturalmente tutti Lavitola: e' per questo voglio di', quello tutto na'...cioe' voglio di'..questo e' parto di pura fantasia, perche' oltretutto... Berlusconi: si', io non so quali sono le vostre affermazioni tra di voi che non conosco... Lavitola: ma non credo che ci sia nessun tipo di affermazione Berlusconi: ecco, comunque, insomma io non non...quando posso aiuto, quando non posso non aiuto e quando aiuto sono contento di poter aiutare...tutto qui Lavitola: senza... senza ombra di dubbio...senta dottore. e...e...vabbe' io mo sono fuori...a sto punto... Berlusconi...e'..e resta li'...e vediamo un po'..uhm... Lavitola: dopodiche' proviamo a trovare il modo per contattarci... Berlusconi: va bene Lavitola: cerchiamo di non abbandona' a questo qua... Berlusconi: certamente...certamente...d'accordo eh? Lavitola: un bacione, dottore Berlusconi: bene, buone vacanze Lavitola: pure a lei grazie Berlusconi: ciao. Brambilla: "Berlusconi infastidito dalle richieste di denaro" - Tra i documenti resi pubblici anche la deposizione di Marinella Brambilla, segretaria di Berlusconi che rivela come il premier si mostrò "infastidito e piccato" dalle richieste di denaro avanzate da Valter Lavitola. I magistrati le chiedono se, quando fu autorizzata da Berlusconi a prelevare i soldi dalla cassa destinati ai coniugi Tarantini tramite Lavitola, il Cavaliere fosse "piccato, indifferente, soddisfatto o infastidito". La Brambilla risponde: "Ricordo che era sicuramente infastidito e piccato. Disse qualcosa tipo: 'ma è un rompiscatole'..o qualcosa del genere". Brambilla: "Lavitola parlava di foto in modo sibillino" - Alla Brambilla vengono poste domande sul fatto che Lavitola spesso nelle telefonate faceva riferimento a foto. "Devo dire - risponde - che io effettivamente ho fatto avere anche delle foto del presidente Berlusconi a Lavitola. Si tratta di due tipi di foto che conservo presso le mie segreterie di Palazzo Grazioli e di Villa San Martino di Arcore. Qui ci sono diversi pacchi di quelle foto del presidente Berlusconi già stampate, alcune con dedica generica e altre invece in bianco che il presidente di volta in volta dedica ai nominativi che noi della segreteria gli indichiamo su post it". "In una prima circostanza lasciai effettivamente foto che Lavitola mandò a ritirare in portineria di Palazzo Grazioli"., aggiunge la Brambilla. "Successivamente - prosegue - mi resi conto che Lavitola parlava per telefono di foto in modo sibillino. In questa occasione quando cioè mi resi conto che Lavitola parlava di foto in modo strano, presi tempo e riferii della conversazione al presidente Berlusconi. Dissi cioè a Berlusconi che Lavitola voleva delle 'foto' parlando di foto in modo strano, come se volesse alludere a qualcosa d'altro. Il presidente allora capì subito e mi disse di prelevare 10mila euro dalla sua cassa privata (una piccola cassaforte dove custodisce il contante) e di suddividere la somma in due buste da 5mila euro. Mi disse che si trattava di somme destinate a Tarantini e sua moglie, richieste per loro conto da Lavitola". La Brambilla aggiunge di aver consegnato le buste all'incaricato di Lavitola. "Nell'autorizzarmi a prelevare questi soldi il presidente Berlusconi mi disse che si trattava di un prestito".
martedì 13 settembre 2011
lunedì 12 settembre 2011
domenica 11 settembre 2011
RIFLESSIONI - CONSIDERAZIONI
Oggi, 11 settembre, tutti i media si sono occupati degli USA; Noi, a nostro modo, lo abbiamo fatto ieri ma ci vengono pensieri strani ma, forse, non tanto.
I nord/americani da dove vengono, qual'e' la loro storia, chi sono realmente? Un popolo senza storia, senza passato: un popolo fatto dagli Inglesi che inviarono nel Nuovo Mondo, per colonizarlo, i peggiori galeotti e prostitute che per prima cosa attuarono il GENOCIDIO dei nativi. Un popolo senza passato. Come senza passato e' il primo ministro italiano: Silvio Berlusconi un pidocchio infarinato, un puttaniere, un corrotto, corruttore, ladro, piduista, mafioso. Un povero individuo, uno sfruttatore che la GENTE ITALICA ha messo alla testa di un PAESE, di un popolo che non meritava e non merita questa vergogna.
Un puttaniere, pidocchio infarinato. Questi termini ci fanno venire in mente uno sporco individuo che abbiamo conosciuto un tempo quando (ancora non aveva comprato la laurea e non si tingeva i capelli) veniva al nostro seguito come un cagnolino. Anche questi senza storia e passato.
Ci vergogniamo e non gli auguriamo niente di buono anche perche' una Entita' che si trova sopra tutti, gia' gli ha dato la eredita' che meritava.
A presto ... Nicola Palmieri
p.s.: l'individuo e' Mario Del Grosso
I nord/americani da dove vengono, qual'e' la loro storia, chi sono realmente? Un popolo senza storia, senza passato: un popolo fatto dagli Inglesi che inviarono nel Nuovo Mondo, per colonizarlo, i peggiori galeotti e prostitute che per prima cosa attuarono il GENOCIDIO dei nativi. Un popolo senza passato. Come senza passato e' il primo ministro italiano: Silvio Berlusconi un pidocchio infarinato, un puttaniere, un corrotto, corruttore, ladro, piduista, mafioso. Un povero individuo, uno sfruttatore che la GENTE ITALICA ha messo alla testa di un PAESE, di un popolo che non meritava e non merita questa vergogna.
Un puttaniere, pidocchio infarinato. Questi termini ci fanno venire in mente uno sporco individuo che abbiamo conosciuto un tempo quando (ancora non aveva comprato la laurea e non si tingeva i capelli) veniva al nostro seguito come un cagnolino. Anche questi senza storia e passato.
Ci vergogniamo e non gli auguriamo niente di buono anche perche' una Entita' che si trova sopra tutti, gia' gli ha dato la eredita' che meritava.
A presto ... Nicola Palmieri
p.s.: l'individuo e' Mario Del Grosso
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