SCALFARI RIVELA RETROSCENA INQUIETANTI SU BERLUSCONI
12 agosto 2011
Nel suo consueto contro-editoriale sulla penultima pagina dell’Espresso, Eugenio Scalfari rivela alcuni particolari inquietanti sul presunto commissariamento dell’Italia da parte di Sarkozy, Merkel e Trichet.
Secondo il fondatore di Repubblica è stato il presidente del Consiglio in persona a chiedere ai tre, in una videoconferenza il 5 agosto sera, di inviare all’Italia una lettera in cui, oltre a sollecitare un intervento immediato, si sarebbero dovute indicare anche le categorie su cui intervenire e i modi.
Tutto questo soltanto per non prendersi la responsabilità di una manovra lacrime e sangue e per avere un alibi europeo nel non toccare alcune fasce di riferimento. Non a caso nell’incontro di oggi Tremonti ha informato gli enti locali che l’Europa non approverebbe una manovra che contenesse un aumento del prelievo fiscale: il decreto dovrà prevedere, dunque, solo tagli.
Inoltre, racconta ancora Scalfari, le vere preoccupazioni di Berlusconi in questo momento sono del tutto private e riguardano il suo ingente patrimonio perché, dopo aver pagato la multa per la Mondadori, sta subendo l’attacco di Murdoch, di De Benedetti e della ex moglie Veronica che vuole la metà del suo impero.
All’inizio ho pensato che Scalfari avesse deciso di cambiare genere e di aprire, da questa settimana, una rubrica di satira. Poi ho riletto l’articolo e l’ho trovato assolutamente verosimile. Il quadro fa emergere responsabilità particolarmente gravi del presidente del Consiglio, che avrebbe imposto a Paesi stranieri e a un ente sovranazionale di ‘chiedere’ all’Italia in quale direzione effettuare manovre di recupero economico. Un vero doppio gioco, un tradimento alla Costituzione sulla quale ha giurato! Dunque non è vero, secondo la ricostruzione di Scalfari, che è l’Europa che ci impone quali misure prendere. Quelle richieste le avrebbe fatte Berlusconi in persona ma senza prendersene le responsabilità. E dunque aspettiamoci tagli allo stato sociale, alle pensioni, al lavoro dipendente, agli enti locali. Di costi della casta si farà solo un gran parlare. Così come sarà difficile che ci sia una reale armonizzazione delle tassazione delle rendite finanziarie.
Come se non bastasse, nel giorno in cui Bankitalia denuncia il raggiungimento del record storico del debito pubblico (ben 1.902 miliardi), il governo è chiamato a varare un provvedimento storico in una situazione di guerra totale interna, in cui tutti sono contro tutti. Sembra si sia addirittura spezzato l’asse Tremonti-Bossi e impera il caos assoluto. Io capisco tutte le difficoltà del momento. Ma è possibile che il nostro futuro deve essere affidato nelle mani di questi mestieranti? Non sarebbe il caso di fare piazza pulita e, con l’aiuto del voto dei cittadini, cambiare il nostro destino e renderlo meno cupo? Anzi sereno?
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